La discarica nascosta a Castelfidardo

Foto di Sofia Sbura
Come ho scritto nel primo post, faccio parte di un gruppo di giovani chiamato "Castelfidardo Giovane" che si occupa di informare soprattutto i ragazzi e le ragazze fidardensi su che cosa accade nel comune di Castelfidardo (AN). 

Dopo aver incontrato il presidente della Fondazione Ferretti, di Castelfidardo, abbiamo scoperto che nella Selva, precisamente nell’area di fronte all’ex tiro al piattello, c’è una discarica ricoperta da molti metri di terra.

Quando nel 1966 iniziarono i lavori per la costruzione dell’autostrada A14, c’era bisogno di ghiaia per alzare il livello della strada rispetto ai campi agricoli. Quindi furono aperte cave di ghiaia a lato dell’autostrada nella collina di Monte San Pellegrino e nella Selva di Monte Oro, proprio nel bosco dove si svolsero gli scontri per la battaglia di Castelfidardo.

Per chiudere l’enorme voragine, che in alcuni punti aveva le dimensioni di 200m di lunghezza e 60m di altezza, non si procedette alla bonifica ma la usarono per farci una discarica, ovviamente senza un minimo controllo dei rifiuti da scaricare. Non ci fu l’autorizzazione dell’amministrazione comunale, ma un accordo diretto tra il proprietario dell’ex cava e la provincia di Ancona a cui aspettava la ricerca dei siti per discariche pubbliche.

E l’amministrazione non fece nulla?

Forse sì ma non con il vigore da impedire l’attivazione perché all’epoca si pensava solo all’urbanizzazione e alle fabbriche e non alla salvaguardia ambientale.

Così ogni giorno almeno 15 camion contenenti tonnellate di rifiuti ospedalieri, industriali chimici e casalinghi provenienti anche dai comune limitrofi e dall’ospedale di Ancona venivano abbandonati all’interno della voragine dell’ex cava. Dal punto di vista sanitario, ovviamente era scandaloso, soprattutto perché i cittadini della frazione dei Campanari, quotidianamente, respiravano polveri sottili.

Dopo alcuni anni dall’attivazione della discarica, molte erano le battaglie fatte dalle associazioni ambientaliste, ma non si riusciva a far smettere quest’insana pratica. 

Solo grazie all’intervento dell’ente sanitario di controllo regionale, la discarica venne chiusa a metà degli anni 70.

Le norme di ripristino e bonifica non furono quelle che tutti noi possiamo immaginare, ma venne ricoperta da terra e calce. La cosa peggiore è che negli anni fu completamente dimenticata al punto che oggi, tra le ex discariche regionali da bonificare, di essa non vi è più traccia, come se non fosse mai esistita.

Nei 55 anni trascorsi, nonostante le battaglie dell’associazione “Italia Nostra”, nessuna amministrazione comunale ha ritenuto utile o non ha avuto il coraggio di fare dei carotaggi del terreno per capire effettivamente i pericoli che possono esserci per la salute della popolazione che frequenta il luogo. 

Con grande piacere questo articolo è stato pubblicato dal Corriere del Conero e nei prossimi giorni anche in "Cronache Ancona".

https://www.corrieredelconero.it/ambiente/castelfidardo/la-storiaccia-della-discarica-abusiva-nella-selva-di-castelfidardo/?p=41775/

S.S.

 

Commenti

  1. Conosci questo progetto?
    https://www.batlleiroig.com/projectes/diposit-del-garraf/#

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  2. Se ti interessa questo tema della gestione dei siti di discarica, guarda anche anche questo sito:
    https://wastearchitecture.com/en/wa-platform-2/

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