STORYTELLING
Un giorno, decidiamo di visitare Jesi, città nota in tutta la regione per la sua storia e le sue usanze.
Scegliamo di partire dal centro storico per arrivare in via
del Prato, la strada più trafficata della città.
Notando delle mancanze, passeggiando, fantastichiamo su come
Jesi potrebbe essere migliorata.
In generale, ci piacerebbe rivitalizzare e riattivare
l’economia, la storia e la comunità. Quindi la parola chiave che meglio
identifica la nostra idea dell’abitare è INCLUSIONE.
Per quanto riguarda la CONNESSIONE artificiale, abbiamo
notato che il grande uso dell’automobile e la forte presenza di parcheggi in
tutta la città, ha inibito lo sviluppo di trasporti green. Per questo
immaginiamo nella nuova Jesi, piste ciclabili, viali alberati e punti bike
sharing per sensibilizzare i cittadini ai trasporti ecosostenibili. Inoltre, la
nostra idea di inclusione è riallacciare i legami storici che hanno
caratterizzato e formato Jesi: sia attraverso appositi box lungo la pista
ciclabile che fungono non solo da espositori per raccontare la storia e gli
eventi quotidiani, ma anche per rendere piacevole il percorso in bici.
Osservando i negozi vuoti e poco caratteristici, immaginiamo anche di assegnare
delle funzioni che richiamino al passato ovvero: un Wineshop per la vendita
del Vino di visciola, della Lacrima di Morro d’Albe e del Verdicchio e un
museo, luogo di esposizione della storia della bachicoltura.
Per quanto riguarda invece la CONNESSIONE naturale, ovvero
il fiume Esino, ci piacerebbe ristabilire la connessione con l’acqua attraverso
delle MOLTEPLICITA’: attività ludiche, sportive come la canoa, e di centralità
come per esempio una fontana.
In conclusione, immaginiamo la città dello sport, luogo di nascita di Roberto Mancini, come città che riesca ad INCLUDERE tutti i cittadini di ogni età e di ogni provenienza (secondo i dati ISTAT c’è stato un incremento di cittadini stranieri) attraverso qualsiasi sport.
|
Commenti
Posta un commento